Mi capita sempre più spesso di frequentare organizzazioni e manager
prigionieri delle best practices che loro stessi hanno contribuito a sviluppare
e introdurre in azienda con grandi sforzi e sacrifici.
Prigionieri nel senso
che se il “mondo” nel quale operano adottasse le best practices tutto filerebbe
liscio come l’olio.
Ma sembra che ci sia in atto una congiura, una ribellione
sotterranea. Nessuno mette ufficialmente in discussione le best practices, ma
esse vengono sempre più spesso disattese.
Qualche guru del management, anni fa
(http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?CodiceLibro=1481.122),
fece una feroce critica
delle best practices, additandole come la causa dell’insuccesso delle aziende.
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