sabato 21 settembre 2013

E’ ora di rifondare il modello di business della consulenza?


Le divisioni ideologiche (apparenti o reali?) tra consulenza, temporary management, coaching sono un reale impedimento alla crescita del mercato di questi servizi in Italia?



Da quando sono entrato nel mondo del lavoro (circa 25 anni fa) si fa un gran parlare delle PMI, di come siano l’ossatura dell’economia in Italia, del ruolo imprescindibile che giocano (hanno giocato?) nell’innovazione e nel mantenere quote di mercato; tra le lacune che storicamente si addebitano alle PMI ci sono: una insufficiente capacità di management e una insufficiente diffusione di metodi e best practices..



Eppure le PMI non fanno la corsa a comprare servizi che colmerebbero queste lacune, metto tra questi appunto la consulenza, il temporary management e il coaching. 

Sono io che vedo male? 

E’ la qualità (rapporto prezzo-prestazione) dell’offerta che scoraggia? 

E’ il modo di proporli, come accennavo nell’incipit?

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