Le divisioni
ideologiche (apparenti o reali?) tra consulenza, temporary management, coaching
sono un reale impedimento alla crescita del mercato di questi servizi in
Italia?
Da quando sono
entrato nel mondo del lavoro (circa 25 anni fa) si fa un gran parlare delle
PMI, di come siano l’ossatura dell’economia in Italia, del ruolo
imprescindibile che giocano (hanno giocato?) nell’innovazione e nel mantenere
quote di mercato; tra le lacune che storicamente si addebitano alle PMI ci
sono: una insufficiente capacità di management e una insufficiente diffusione
di metodi e best practices..
Eppure le PMI
non fanno la corsa a comprare servizi che colmerebbero queste lacune, metto tra
questi appunto la consulenza, il temporary management e il coaching.
Sono io
che vedo male?
E’ la qualità (rapporto prezzo-prestazione) dell’offerta che
scoraggia?
E’ il modo di proporli, come accennavo nell’incipit?
Nessun commento:
Posta un commento