lunedì 23 settembre 2013

Errate convinzioni sono spesso alla base di errate decisioni strategiche



Il caso dell’innovativo servizio per l’accesso ai libri della biblioteca comunale supportato da Cassa Padana ci offre un esempio “non aziendale” le cui modalità però ci possono aiutare a riflettere anche sulle procedure decisionali aziendali.


Utilizziamo un caso apparentemente banale per sottolineare quanto sia utile, utilizzando un’appropriata strumentazione, affrontare i problemi in un’ottica di sistema. Parliamo del servizio Malachia, inserito tra l’ampia gamma delle opportunità offerte dal portale Popolis
(www.popolis.it) di Cassa Padana.

Il servizio, realizzato in collaborazione con la Biblioteca civica di Leno e sostenuto da Cassa Padana, permette di ottenere in prestito un libro, di riceverlo direttamente
a casa e di restituirlo gratuitamente tramite il servizio postale.

L’idea di Malachia è nata quando il comune richiese un’esigua sovvenzione per  aumentare la dotazione di libri della propria Biblioteca civica. Questo fece nascere il conflitto riportato in figura 1. Come si evince, entrambe le alternative avevano delle controindicazioni. Il denaro poteva essere speso male (in quanto, ad esempio, non sufficiente alla Biblioteca o perché, comunque, ci sono molte iniziative simili da finanziare)
oppure poteva rimanere inutilmente non speso.

Quale ragionamento è stato seguito per uscire da questo dilemma e trovare la soluzione migliore?
L’aver rappresentato il problema con i Thinking Processing tool della TOC (Theory of Constraints) ha consentito di chiedersi perché esisteva il conflitto e di ottenere la risposta: si stava dando per scontato che l’unico modo per aumentare la capacità della  biblioteca di svolgere il proprio ruolo (di valore per il territorio) stesse nell’aumentare la sua
dotazione di libri. Si è andati quindi ad esplorare quale fosse invece, in realtà, il modo migliore per aumentare la capacità della Biblioteca di svolgere il proprio ruolo.

È ovvio che se il denaro viene impiegato per finanziare attività che aumentano di molto la capacità della biblioteca di fare il suo mestiere è sicuramente speso nel migliore dei modi, in quanto lega il brand Cassa Padana a un progetto di successo. Ma come si fa a capire qual è questo “modo migliore”? Occorre mettersi nei panni della Biblioteca e chiedersi:
qual è il fattore che sta limitando il raggiungimento dei miei obiettivi? Nel caso specifico, il fattore limitante stava nella convinzione, sottesa alla richiesta di finanziamento, che “più
libri ci sono in Biblioteca, più libri si leggono”. 

Ahimè, questo non è vero.

Infatti, il risultato (molti libri letti) dipende dal fatto che si verifichino simultaneamente
3 condizioni (figura 2):

1. molti libri in biblioteca
2. molti lettori informati del fatto
3. facilità di accesso ai libri.

Se le altre due condizioni rimangono invariate (poche persone informate dei libri a disposizione e difficoltà di accesso ai libri), aumentare il numero di libri non porta all’aumento del numero di libri letti.

La vera soluzione, quindi, non sta nel finanziamento all’acquisto di nuovi libri.
Nasce dunque da questo percorso il progetto Malachia, che ha lo scopo di aumentare il numero di libri letti, abbattendo il vero fattore limitante la lettura, che non è il numero di libri, ma la facilità di accesso ai libri, trovando in tal modo la direzione della soluzione.
Una soluzione, tra l’altro, che ha sfatato anche la preoccupazione che ci sarebbe stato un incremento nel numero di libri non restituiti. In realtà, a distanza di mesi, la percentuale di libri non restituiti nel contesto del progetto Malachia è molto inferiore alla media delle
biblioteche tradizionali.

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