La funzione
manutenzione è una funzione chiave in ogni struttura produttiva.
Per essa vale il detto
che ogni risparmio non è un guadagno. E’ difficile trovare qualcuno che
in linea di principio non sia d’accordo che fare manutenzione
preventiva permette di spendere di meno che correre dietro ai guasti.
Poi però nella realtà
la precedenza è quasi sempre alle urgenze.
Nei momenti difficili
poi si tende a risparmiare sempre sulla manutenzione.
Se chiediamo a un
ingegnere responsabile di manutenzione di fare un elenco dei problemi
ricorrenti, dei suoi crucci, troveremo qualcosa di simile:
- il budget ci limita nel miglioramento (non ci basta per le urgenze, figuriamoci per fare qualcosa di meglio)
- spesso gli interventi pianificati e rimandati si trasformano in urgenze
- non si fa abbastanza manutenzione programmata
- ci chiamano quando ormai il guaio è fatto
- non abbiamo abbastanza risorse per risolvere tutti i problemi rapidamente
- i programmi di miglioramento si scontrano con la realtà (orticelli)
La lista potrebbe
continuare quasi all’infinito. Le competenze che l’ingegnere ha sviluppato non
hanno modo di concretizzarsi, i programmi di miglioramento, che
spesso comportano consulenze costose, non mantengono le promesse.
Nè la direzione, nè il
“manutentore” sono soddisfatti, pur essendo tutti convinti, a buon
diritto di stare facendo il massimo. In una situazione di
stallo del genere, può risultare utile fare uso della tecnica TOC di scrivere la
nuvola del conflitto.
Con essa si fotografa la realtà, in tutte le sue sfumature e si
individua il constraint cognitivo, cioè l’insieme di modelli mentali che
impediscono di trasformare le competenze in azioni che
migliorano le
prestazioni dell’azienda.
Il tipico conflitto
del manutentore si può rappresentare con il diagramma di figura.
L’obiettivo (A) è mantenere
elevata e in modo predicibile l’efficienza del sistema
produttivo. Per raggiungere questo obiettivo ci sono due prerequisiti (le necessità B e C),
rispettivamente, non interrompere la produzione (B) e garantire la
produzione futura (C). Al fine di garantire la produzione quotidiana si è portati a
concentrarsi su emergenze (D); al fine di garantire la produzione futura si sarebbe
portati a dedicare tempo e energie a studiare i problemi, cioè a concentrarsi
sulla prevenzione (D’).
Questo conflitto
imprigiona sia la professionalità dell’ingegnere che il profitto dell’azienda. Una sua
soluzione avrebbe il potere di liberare energie preziose.
Per trovare una
soluzione occorre farsi le domande giuste facendoci guidare dalla nuvola di
conflitto.
Che cosa ci impedisce
di immaginare una manutenzione che sia capace allo stesso tempo e con il
miglior rapporto costo/beneficio di non farci subire perdite economiche
dovute all’interruzione della produzione e di garantire le efficienze produttive
future?
Ogni singolo guasto ha
lo stesso impatto sull’efficienza del sistema produttivo?
I costi della
manutenzione sono noti e calcolabili, ma i guadagni sono misurabili e come?
Rispondere a queste
domande significa intravedere la direzione della soluzione. È solo un
primo passo, occorrerà poi:
- verificare che la soluzione trovata sia davvero in grado di eliminare tutti gli attuali problemi,
- pianificare opportunamente le attività necessarie per realizzare la soluzione,
- verificare che la sua implementazione non produca altri effetti negativi collaterali.
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