Specie in momenti di
trasformazione come questi partecipare a eventi dove si ha modo di ascoltare
esperienze e idee provenienti da ambienti molto diversi da quelli che si
frequentano abitualmente ha un enorme valore perché aiuta a evidenziare i
nostri paradigmi mentali.
E i paradigmi mentali possono diventare senza che ce
ne se renda conto dei fortissimi inibitori del cambiamento e quindi della
performance aziendale oltre che personale.
Di recente ho partecipato a un
incontro nel quale persone di spessore (il prof. Amadori, la CEO di Buccellati
e la CEO del gruppo Frati) si raccontavano. Mi è successo quello che mi capita
da molto tempo quando sento da persone brillanti e di valore idee e considerazioni
di qualità.
Subito scatta l’emozione per aver
avuto una conferma di ciò che uno pensa veramente da parte di persone che hanno
realizzato grandi cose.
Subito dopo però mi viene in mente il proverbio
adattato, quello del titolo. Sul “che cosa occorra fare” siamo tutti d’accordo.
Più ascolto e più mi sembra ci sia una convergenza quasi totale su alcuni
concetti base:
“bisogna
riscoprire la capacità di leggere i segnali deboli, immergersi nel mercato,
avere un contatto diretto con il consumatore/cliente, rimanere sintonizzati con
il mercato”
“il futuro
non sarà uguale al passato e quindi abbiamo bisogna di nuovi paradigmi di
lettura della realtà”
“il mercato è
inflazionato da prodotti a basso prezzo di qualità povera se non poverissima,
da prodotti di prezzo esagerato e di ottima qualità ma si fa sempre più fatica
a trovare prodotti con un onesto rapporto tra qualità intrinseca e prezzo2
Ma allo stesso tempo non vedo
tutta questa smania di FARE, di realizzare l’essenza di questi concetti base.
Sarà come dice Kotter che alle
imprese spesso manca il senso dell’urgenza e “true
urgency is a gut-level determination to move and win, now. (link: http://www.johnkotter.com/urgency.html).
Ma la domanda rimane sempre la stessa, COME
FARE? Come passare dalle parole ai fatti? Io ho sperimentato con un certo
successo un metodo di allenamento della capacità di pensare (il
futuro) senza farsi trascinare dai vecchi paradigmi, i Thinking Processes Tools
della TOC (Theory of Constraints).
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