domenica 26 aprile 2015

Complessità dei sistemi informativi: analizzare e diagnosticare i comportamenti anomali ricercandone le motivazioni



Analizzare e diagnosticare i comportamenti anomali ricercandone le motivazioni.

Essere meno complessi è un fattore abilitante per gestire e governare ambienti, come quello applicativo, caratterizzati dall’incertezza e dall’imprevedibilità dei con cu si esplicitano i requisiti, da i tempi sempre più contenuti nel soddisfare le esigenze e dalla  discontinuità con cui si susseguono le richieste.  L’obiettivo della misura della complessità è di:

·    Mettere in luce e di identificare quelle fluttuazioni caratteristiche quali, ad esempio, eventuali variazioni significative della complessità e dell’entropia (incertezza, caos, confusione) che:
  riflettono stati di vulnerabilità e di precarietà dello “stato di salute” del sistema/business;
    possono rilevare l'esistenza di problemi nascosti o possibili imminenti traumi che occorre urgentemente gestire.

·  Individuare quali elementi e quali variabili che contribuiscono maggiormente alla complessità totale della componente applicativa oggetto di misurazione su cui occorre intervenire per ridurre la complessità della stessa componente. 
 
Per misurare la complessità non si può prescindere dalle diverse prospettive di chi utilizza il sistema applicativo per svolgere le proprie funzione e di chi invece si adopera nel mettere a disposizione le applicazioni stesse e dai contenti in cui lo stesso deve competere e contendendosi le risorse.

Attraverso la piattaforma applicativa  OntoSpace™  è possibile avere una misura oggettiva della complessità e dello stato di salute e quindi di effettuare delle diagnosi utili a gestire e governare la complessità in modo proattivo, anticipando possibili eventi imprevedibili e predisponendo le opportune contromisure. L’insieme di informazioni fornite riguardano:

·    La Mappa di complessità e di Rischio in cui sono rappresentate la struttura del modulo e le relazioni esistenti tra le diverse variabili in un dato istante e le informazioni di sintesi delle metriche che descrivo la complessità. Cosi come è possibile navigare nella mappa e quindi evidenziare le relazioni tra le diverse variabili. 

·  L’evoluzione della complessità, dell’entropia (incertezza) e della robustezza del modulo. Inoltre è possibile rilevare l’indice di stabilità. L’insieme di queste informazioni consente di individuare variazioni di complessità che sono dei tipici segnali di preallarme che devono essere immediatamente analizzati per comprendere le ragioni e le motivazioni della loro presenza:

·   Il profilo del modulo, applicazione o sistema applicativo, ovvero l’elenco del 25 variabili che, per priorità, incidono maggiormente sulla complessità.

Selezionare, a parità di prestazioni, la scelta da perseguire.

 

Qualificare e quantificare il sistema/nodo (livello di disaggregazione del sistema informativo selezionato) che costruirà l’elemento di ogni susseguente servizio. È un prerequisito di base per affrontare la misurazione della complessità in modo oggettivo.

Realizzare un cruscotto di che permette di avere una visione di insieme della complessità e di come la stessa si relaziona rispetto ad altre metriche (benefici, costi, dimensione funzionali) nonché di identificare le componenti maggiormente critiche su cui intervenire  e di monitorare gli effetti dei cambiamenti apportati a livello complessivo di singola componente.

Analizzare, le componenti che evidenziano un’elevata  criticità, identificando i comportamenti anomali e individuando gli elementi che hanno un peso rilevante sulla complessità della stessa componente  al fine di comprendere le ragioni e le motivazioni e le azioni che devono essere poste in essere per ridurre la complessità stessa.

Selezionare tra le possibili alternative quella che, a parità di funzionalità e di prestazioni, è la meno complessa sia a livello di singola componente che a livello di sistema informativo visto nel suo complesso identificando gli elementi che hanno un peso maggiore nella determinazione del gap tra le soluzione prescelta e le altre.

Rendere autonome le funzioni aziendali coinvolte di utilizzare i concetti e gli strumenti che permettono di misurare la complessità formando le persone coinvolte e realizzando, congiuntamente, la struttura organizzativa più consona.

Un primo ambito di analisi può variare dal singolo modulo a livelli di aggregazione possibili in relazione al livello di atomicità selezionato. 

Un altro ambito di analisi potrebbe essere quello degli agenti che descrivono ogni modulo e conseguentemente è possibile analizzare la complessità da viste diverse degli ecosistemi che contribuisco ad avere una visione complessiva della complessità dei sistemi informativi.
 
Degli ulteriori ambiti di analisi potrebbe essere individuati: 

·    in relazione alle technicality  che descrivono e caratterizzano i singoli moduli sistema elementare;
·    in funzione dei processi di business o secondo le operazioni business viste in una logica end to end;
   in relazione al disegno architetturale attraverso il quale si realizza il sistema informativo.  







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