sabato 4 aprile 2015

La complessità dei sistemi informativi - parte 2



La complessità: Definizione, Prospettiva e Rappresentazione.


Prima di entrare nella definizione di complessità, prerequisito per poi misurarla, è importante fare una precisazione terminologica tra complicato e complesso. Spesso, i due aggettivi, complesso e complicato, sono utilizzati come sinonimi mentre in realtà vi è una sostanziale differenza. Un sistema può essere complicato ma con una bassa o nulla complessità (vedasi i meccanismi di funzionamento di un orologio); mentre un sistema complesso è, nello stesso tempo, anche complicato (vedasi ad esempio: l’organizzazione di un’azienda, l’economica, i sistemi informativi, e cosi via) e possiede una caratteristica essenziale: è in grado di sorprende.
Il sistema informativo non è più rappresentabile con dei modelli predefiniti che ne descrivano in modo deterministico il suo funzionamento e i suoi possibili comportamenti. Possiamo avvicinarci, possiamo introdurre sempre più stringenti controlli, per prevenire e limitare l’insorgere di stati di criticità e di emergenza, ma non siamo in grado di prevedere come il sistema informativo stesso si adatterà e si comporterà alle sollecitazioni interne ed esterne a cui lo stesso viene sottoposto.
In un contesto fortemente interconnesso e volubile, i legami che definiscono e determinano la struttura di un sistema informativo devono obbligatoriamente considerare la maggiore incertezza generata dalla  discontinuità  e imprevedibilità dell’operativa, dalla continua approssimazione verso le desiderate funzionalità degli utilizzatori e dai continui e imponderabili cambiamenti decisionali. Conseguentemente per descrivere la complessità non è più sufficiente cercare di minimizzare il numero di legami tra le diverse componimenti che delineano la rete logica e fisica dei sistemi informativi con cui si sviluppa e opera poiché occorre tenere conto dell’incertezza la quale determina le regole con cui i diversi legami interagiscono tra di loro e che dinamicamente si creano nella vita di un sistema informativo.
La complessità è una proprietà naturale di ogni sistema informativo e di ogni sua componente ed è definita come il mix di interdipendenze (struttura) e di incertezza (entropia), dove:


·       le interdipendenze (struttura) rappresentano i flussi di informazione esistenti tra i vari elementi che definiscono, descrivono ed esplicitano l’operatività del sistema informativo;
·       l’incertezza (entropia) che descrive la tipologia di relazione esistente tra le diverse variabili oltre che a fornire delle utili informazioni sul grado di prevedibilità del sistema informativo e sull’ampiezza dei possibili comportamenti che lo stesso sistema informativo potrebbe avere.

Questo secondo fattore, nel calcolo delle complessità, è l’elemento nuovo che permette di gestire in modo appropriato le regole che legano i comportamenti tra le diverse variabili che descrivono il funzionamento di ogni singola compente del sistema informativo e l’aleatorietà, caratteristica saliente di ogni di esse e del sistema visto nella sua complessità.
La Mappa di Processo o Mappa di Complessità e di Rischio (di seguito chiamata Mappa di Complessità) è la rappresentazione sintetica della “rete delle componenti di cui si compone il sistema informativo” nella quale si evidenzia:

·       la struttura della rete dei sistemi informativi ovvero le relazioni esistenti tra le variabili che descrivo il sistema informativo in una dato istante t;
·       le metriche di complessità all’istante t che si vengono a determinare in relazione alle informazioni rilevate durate il processo di costruzione della struttura della rete dei sistemi informativi e che descrivono lo stato di salute dello sistema informativo.

La modalità con cui viene visualizzata la struttura del sistema informativo nella Mappa di Complessità è una rappresentazione alternativa a quelle convenzionali che spesso diventano velocemente illeggibile quando il numero di nodi e di legami aumenta significativamente. 



I legami della Mappa sono stabiliti da principi e algoritmi presenti nella soluzione OntoSpace™ e il tutto avviene in modo automatico. In altre parole, non è richiesto ad alcuno di definire come i nodi/variabili del sistema informativo sono collegati tra di essi. La piattaforma OntoSpace™ ha adottato, per misurare la complessità, un approccio “model free” al fine di evitare di introdurre dell’altra incertezza correlabile alla particolare modellazione adottata per descrivere un dato problema.
Il vantaggio di una rappresentazione, come quella di Ontonix,  è la sua facilità nella lettura delle relazioni anche nel caso di un numero molto elevato di nodi e legami in quanto evidenzia con quali altre variabili, una data variabile si relaziona. Inoltre è, immediatamente, possibile vedere il tipo di relazione che regolamento il legame ovvero il grado  di incertezza dei possibili comportamenti tra le diverse variabili.
In particolare nella Mappa di Complessità e Rischio sono rappresentati i:

·       nodi , posti lungo la diagonale rappresentano le componenti dei sistemi informativi (tecnologie,   applicazioni, utenti, e cosi via) e le variabili (n° di operazioni, durata, consumi tempi risposta, disponibilità, funzionalità sviluppate o cambiate risorse umane e tecnologiche impiegate, numero di cambiamenti, e cosi via) che descrivono l’operatività , la gestione e la dimensione e l’utilizzo di ogni singolo componenti del sistema informativo;

·       connettori, posti ai lati della diagonale rappresentano i legami ovvero le “relazioni” e “non le correlazioni” tra le variabili i quali sono collocati sia orizzontalmente sia verticalmente, in modo da ridurre i cosiddetti incroci nulli. Quando tra due variabili esistono delle relazioni, il legame corrispondente è segnalato da un connettore (punto). La non presenza di una relazione implica che la stessa relazione è rappresenta o da un valore costante oppure che la dispersione dei valori è tale per chi non esiste alcuna relazione. 

·       le metriche che descrivono lo stato di salute del sistema informativo. In particolare sono evidenziate: il rating di complessità fornisce una prima, sintetica e immediata valutazione del livello di criticità del sistema informatico; la complessità corrente del sistema informativo a un dato istante t, la sua complessità critica (limite massimo) oltre la quale non si può andare e la complessità minima che rappresenta lo stato in cui il sistema ha un comportamento deterministico; l’entropia che esprime l’ordine di grandezza del livello di incertezza/imprevedibilità nei comportamenti; la robustezza della struttura che descrive il sistema informativo; la densità che indica il livello di “ingessatura” del sistema informativo

In sintesi, tanto più le relazioni tra le variabili si avvicinano alla forma in cui il legame è debole tanto più il sistema informativo, diventa complesso, fragile, difficile da gestire e meno prevedibile tanto più ci si avvicina, invece, alla relazione descritta dal legame forte tanto più il sistema informativo diventa deterministico e quindi, nel suo complesso, più semplice da governare.
 

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